LA CRISI AFGHANA

Secondo le stime dell’UNHCR sono 400.000 le persone che sono state costrette a lasciare le loro case dall’inizio del 2021. Persone che si aggiungono ai 2,9 milioni di afghani già sfollati interni in tutto il Paese alla fine del 2020.

Secondo l’ultimo rapporto (dicembre 2020) dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Un-Ocha), su una popolazione totale di circa 40 milioni di persone quasi la metà, 18 milioni e mezzo, ha difficoltà di accesso ad acqua, cibo, istruzione e cure mediche. Più della metà sono bambini (1).

La crisi scoppiata ad agosto di quest’anno si colloca quindi in una situazione già estremamente critica.

Nonostante questo l’Europa negli ultimi anni ha continuato a dare risposte di chiusura alle richieste di protezione degli afghani.

Basti pensare che lo scorso luglio il governo afghano aveva chiesto ai Paesi europei di sospendere per tre mesi i rimpatri di cittadini afghani a causa della crescente instabilità nel Paese, peggiorata da quando le truppe internazionali avevano iniziato il ritiro alla fine di aprile. Di tutta risposta, ad agosto, i ministri degli Esteri di Germania, Austria, Paesi Bassi, Danimarca, Belgio e Grecia in una lettera indirizzata ai commissari Ue Margaritis Schinas e Ylva Johansson chiedevano di non sospendere i rimpatri. Pur riconoscendo la “delicata situazione in Afghanistan alla luce del ritiro delle truppe internazionali“, i ministri sottolineavano “l’importanza di rimpatriare chi non ha reali esigenze di protezione“, aggiungendo che “fermare i rimpatri invia un segnale sbagliato ed è probabile che motiverà ancora più cittadini afgani a lasciare casa per dirigersi in Ue“.

Infine, la situazione è deflagrata il 15 agosto con la caduta di Kabul nelle mani dei talebani. 

Queste le evacuazioni realizzate dai Paesi occidentali:

  • L’Italia ha evacuato da Kabul 5.011 persone, tra cui 4.890 cittadini afghani, tra cui 1.301 donne e 1.453 bambini, secondo un comunicato del Ministero della Difesa. L’ultimo volo di evacuazione è partito il 27 agosto.
  • Gli USA hanno evacuato più di 123.000 mila persone da Kabul dal 15 agosto, molte delle quali erano afghane (2).
  • L’esercito tedesco ha evacuato 5.347 persone, tra cui più di 4.100 afgani. La Germania aveva precedentemente detto di aver identificato 10.000 persone che dovevano essere evacuate, tra cui personale locale afgano, giornalisti e attivisti dei diritti umani.
  • Il Ministero della Difesa francese ha detto venerdì 27 agosto di aver terminato il suo sforzo di evacuazione dall’Afghanistan. Durante l’operazione, quasi 3.000 persone, tra cui più di 2.600 afghani, sono state portate in Francia.

Risposte del tutto insufficienti. È fondamentale continuare a lavorare affinché il maggior numero di persone bisognose di protezione possa trovare un ingresso sicuro in Italia e in Europa anche adesso che i riflettori sul Paese si stanno man a mano spegnendo. Ci preoccupa molto quello che già si sta realizzando sul territorio e quanto accadrà a coloro che non siamo riusciti a portare in salvo.

Ed è altrettanto importante intervenire nei Paesi limitrofi – Pakistan e Iran – perché possano dare condizioni di accoglienza per quanto possibile dignitose.   

L’Italia, i Paesi dell’Unione Europea e la Comunità Internazionale hanno il dovere di dare adeguate risposte in termini di sostegno al popolo afgano, protezione, accoglienza e integrazione.

 

(1) https://www.unocha.org/afghanistan
(2) NYT, https://www.nytimes.com/2021/08/30/us/politics/congress-afghanistan-evacuation.html

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