Accoglienza

L’accoglienza qualificata è alla base del percorso di tutela e integrazione dei rifugiati. Lavoriamo solamente in centri d’accoglienza dove possiamo garantire una competente assistenza legale e un sostegno sociale finalizzato all’integrazione

Per questa ragione il CIR ha sempre scelto di non gestire grandi centri collettivi.

A Verona gestiamo il progetto di accoglienza integrata SAI “Verona Solidale” per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e protezione temporanea adulti e famiglie, in partenariato con la Fondazione Don Calabria. I nostri beneficiari sono ospitati in 12 appartamenti nel Comune di Verona. Garantiamo assistenza legale e orientamento sociale, accompagnamento ai servizi sul territorio, promuoviamo e sosteniamo l’inclusione socio-economica. I posti a disposizione sono 73 di cui 38 per uomini singoli, 26 per nuclei familiari e 9 per nuclei monoparentali. Nel 2023 abbiamo accolto un totale di 96 persone, di cui 76 adulti e 20 minori, con una composizione di genere del 18% per il sesso femminile.

Sempre a Verona, partecipiamo insieme alla Fondazione Don Calabria e a Energie Sociali alla gestione del progetto di accoglienza integrata SAI “Verona Solidale Under” dedicato a minori stranieri non accompagnati, protetti internazionali, richiedenti protezione internazionale e neomaggiorenni, che accompagniamo nell’accesso ai servizi volti a garantire tutela legale e inclusione sociale. A seguito di un primo colloquio legale in cui si chiariscono i percorsi amministrativi in Italia e si informa il minore sui suoi diritti, valutiamo insieme il percorso più idoneo da intraprendere.

Il progetto SAI MSNA mette a disposizione 27 posti totali, 24 per msna e 3 per neomaggiorenni. Nel 2023 abbiamo accolto un totale di 47 minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni.

Nell’ambito del progetto SAI “Verona Solidale” gestiamo lo Sportello Integrazione con il quale garantiamo uno spazio di informazione legale sui diritti e doveri di cittadinanza, agevolando l’accesso ai servizi. Operatori legali e socio/legali svolgono una serie di colloqui approfonditi, finalizzati a una tempestiva presa in carico, avvalendosi, laddove necessario, della collaborazione di mediatori linguistico-culturali. La molteplicità e la diversa tipologia degli utenti che accedono allo Sportello rendono necessario articolarne l’organizzazione per garantire – attraverso specifiche modalità, tempistiche e competenze – servizi sempre più differenziati. Data l’eterogeneità delle situazioni, gli interventi sono sempre altamente personalizzati e volti a far fronte, per quanto possibile, a condizioni di marginalità e vulnerabilità.

Lo Sportello rileva le criticità e i bisogni prevalenti al fine di informare i servizi territoriali competenti delle necessità emerse e facilitare lo sviluppo di pratiche positive. I dati dell’attività dello Sportello sono raccolti in un Report annuale:

  • Il Report 2023 sulle attività del nostro sportello di Verona è disponibile QUI.
  • Il Report 2022 sulle attività del nostro sportello di Verona è disponibile QUI

Nel 2020 il centro SAI dedicato a nuclei familiari che gestiamo, ha ospitato 3 famiglie – 6 adulti e 4 minori. Una delle famiglie uscita per integrazione è rimasta a vivere nel paese. Roviano è una piccolo borgo in provincia di Roma che mette in pratica il modello dell’accoglienza diffusa: le famiglie sono ospitate in case del centro storico, partecipano attivamente alla vita del paese (coro per le donne, attività ludico ricreative e sportive per i bambini, attività di volontariato) e sperimentano fin dall’inizio la gestione autonoma del proprio percorso d’inserimento in una comunità cittadina. A favore dei beneficiari del SAI di Roviano sono stati attivati 3 tirocini formativi (nei settori meccanico e ristorazione) e 3 corsi di formazione (nei settori OSS, sicurezza e cucina). Inoltre per i 6 ospiti adulti è stato realizzato uno specifico corso interno di lingua italiana pensato con orari e metodologia adattati alle necessità delle famiglie.

Nel 2020 il CIR, in ATI con il Consorzio Nodo e il Consorzio Solco ha collaborato alla gestione del progetto SAI di titolarità del Comune di Catania per l’accoglienza di 96 persone (di cui 80 posti ordinari e 16 aggiuntivi), garantendo servizi di tutela (orientamento sul diritto d’asilo e assistenza per il riconoscimento dello status di protezione internazionale), accoglienza (mediazione e sostegno alle pratiche amministrative) e sostegno all’integrazione (supporto e assistenza al ricongiungimento familiare attraverso attività di informazione e sostegno alle necessarie procedure da attivare, riconoscimento di titoli di studio/professionali e prosecuzione degli studi). Le attività di sostegno alle procedure di accompagnamento legale e sociale sono state rivolte a 122 beneficiari SAI (18 Donne e 104 Uomini), che si sono avvicendati durante l’anno.

In provincia di Catanzaro, c’è il nostro primo centro di accoglienza diffusa, aperto nel 1997. Quest’anno abbiamo accolto 42 persone. La particolarità ha riguardato l’accoglienza di beneficiari provenienti da nave quarantena. Le nazionalità sono state: Gambia, Nigeria, Etiopia, Iraq e Tunisia. Attualmente ospitiamo 9 beneficiari: il primo nucleo familiare nigeriano (capofamiglia e i due figli protezione sussidiaria, e la moglie motivi familiari), il secondo nucleo familiare nigeriano (moglie e figlia protezione asilo, marito attesa ricorso), un ragazzo pakistano protezione sussidiaria, un ragazzo gambiano con un permesso per caso speciali (sfruttamento lavorativo).

Siamo all’interno del centro di accoglienza SIPROIMI, oggi SAI, “Roma città aperta” gestito dal Ceis Don Mario Picchi in collaborazione con il CIR. Si tratta di un centro d’accoglienza del circuito di Roma Capitale destinato a 40 uomini singoli. La struttura si trova nella zona dell’ippodromo delle Capannelle ed è dotata di ampi spazi verdi e di diversi servizi interni messi a disposizione dei beneficiari (palestra, stanza computer e musica, spazio per riparazione biciclette, ecc). Nel progetto il CIR garantisce assistenza legale, supporto ai percorsi d’integrazione, sostegno psicologico e attività di mediazione culturale. Inoltre assicuriamo ai beneficiari la possibilità di continuare ad essere seguiti anche dopo l’uscita dal circuito SAI e di venir eventualmente inseriti in altri progetti d’integrazione gestiti dal CIR. Caratteristica particolare di questo centro è la forte compartecipazione e coinvolgimento che viene richiesto a tutti gli ospiti nella gestione del centro stesso: prevediamo il coinvolgimento attivo dei beneficiari sulle principali attività quotidiane (cucina, pulizia, gestione spazi comunitari, ecc) e la condivisione delle priorità fra operatori e beneficiari. Nel corso dell’anno abbiamo accolto 47 beneficiari titolari di differenti status così suddivisi: 7 richiedenti asilo, 16 rifugiati, 22 sussidiaria, 2 umanitaria. Abbiamo garantito interventi legali a diverso livello attraverso colloqui individuali o di gruppo effettuando una media di 2 colloqui a settimana. Le tematiche trattate spaziano dall’informativa sui diritti e doveri al supporto per il rilascio/rinnovo dei documenti, dalla preparazione per la commissione all’assistenza sul ricongiungimento familiare, dal collegamento con gli avvocati per il gratuito patrocinio a momenti di formazione interna sui cambiamenti legislativi, i nuovi decreti, le misure anti covid-19 ecc.

A Roma collaboriamo con il CEIS Don Mario Picchi nel centro di accoglienza “La casa” – finanziato con fondi del Comune di Roma – dove svolgiamo attività di orientamento e assistenza legale presso il Centro di Pronta Accoglienza per donne sole, italiane, straniere o apolidi o madri con minori in condizioni di grave indigenza o a rischio o vittime di maltrattamento, abuso o abbandono. Il centro accoglie un massimo di 20 persone inclusi i minori e mira a fornire strumenti di accompagnamento e supporto transitorio post residenziale e post emergenziale per donne che necessitano di un inserimento o reinserimento nella società. È un progetto che ha visto coinvolte nel corso dell’anno anche molte donne vittime di tratta con storie di notevole complessità, in un momento come quello legato all’emergenza epidemiologica, per le quali si è reso necessario uno specifico percorso di tutela legale. Nel corso dell’anno il centro ha assistito 44 ospiti, di cui 19 donne e 25 minori.

Sempre a Roma collaboriamo con il CEIS Don Mario Picchi anche per l’accoglienza di persone bisognose di protezione appartenenti a categorie vulnerabili: il Centro per minori Tom, un Gruppo appartamento dove sono accolti 8 ragazzi e ragazze, e il Centro di prima accoglienza Jerry, dove possono essere accolti sino ad un massimo di 10 minori italiani e stranieri in stato di abbandono. Il CIR è presente nei due centri due volte a settimana fornendo assistenza legale, con la presenza di due operatori, e mediazione linguistica di lingua francese ed araba. Attraverso l’informativa legale i minori accolti apprendono del loro diritto ad un permesso di soggiorno per minore età e della possibilità di presentare domanda di protezione internazionale. Per le persone bisognose di protezione internazionale, il supporto degli operatori continua attraverso la preparazione all’audizione davanti alla Commissione Territoriale. Gli operatori forniscono altresì assistenza agli eventuali tutori volontari nominati per i MSNA accolti.

A seguito della riduzione dei flussi migratori via mare abbiamo assistito a una notevole modifica della composizione degli utenti che nella maggioranza dei casi sta ora provenendo da Paesi Europei, Albania in primis. Abbiamo inoltre assistito ai primi arrivi di minori di etnia curdo-turca provenienti dalla Turchia e dalla rotta balcanica. A luglio 2019 il centro Tom è divenuto un “gruppo appartamento”, che prevede un’accoglienza più lunga per quei minori che hanno già ottenuto il rilascio del titolo di soggiorno. In questo centro, l’attività degli operatori è divenuta principalmente di sostegno ai tutori volontari dei MSNA.

Nel 2020 nel cpa Jerry sono stati seguiti 34 minorenni, nel GA Tom 13. In particolare, causa dell’emergenza COVID, alcuni percorsi sono stati interrotti, quindi è stato importante sollecitare le pubbliche amministrazioni per l’inserimento dei ragazzi del CPA in centri SAI o gruppi appartamento. Al gruppo appartamento sono stati realizzati degli incontri con i ragazzi per approfondire la tematica dei loro diritti e doveri in Italia, anche in vista del raggiungimento della maggiore età.