Appello delle ONG che soccorrono nel Mediterraneo alle istituzioni UE

Nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno 2.307 persone hanno perso la vita. Per naufragi che sarebbero potuti essere, molte volte, evitati se vi fosse stata una missione di ricerca e soccorso strutturata a livello UE.

E invece l’iniziativa politica va in tutt’altra direzione: quella di rendere più difficili i salvataggi in mare.

Di fronte alle continue morti ad oggi Aurora, Open Arms e Sea-Eye 4 non possono operare in mare perché, in accordo con la legge voluta dal governo italiano, sono state fermate nelle ultime 48 ore con provvedimenti amministrativi.

Dall’inizio del 2023, ci sono stati otto casi di fermo di navi ONG in Italia, che le hanno tenute lontane dalle operazioni di salvataggio per ben 160 giorni. Giorni in cui avrebbero potuto essere impiegate per salvare persone da imbarcazioni in difficoltà e per prevenire le troppe morti che quotidianamente avvengono a pochi km dalle nostre coste.

Non solo, il quadro è aggravato dalla prassi di assegnare “porti lontani”, imponendo alle navi ONG di sbarcare le persone soccorse in porti distanti fino a 1.600 km e a 5 giorni di navigazione dal luogo del soccorso. Come ricordano le ONG che operano salvataggi in mare, dal dicembre 2022, in più di 60 casi le autorità italiane hanno assegnato alle navi ONG un porto eccessivamente e inutilmente distante.

Come se non bastasse le autorità italiane hanno recentemente dato ripetutamente istruzioni alle navi delle ONG di richiedere un posto sicuro in Tunisia per le persone soccorse in mare. Un Paese in cui vengono violati i diritti fondamentali di rifugiati e migranti e dove sbarcare le persone soccorse sarebbe una grave violazione del diritto internazionale.

Chi tutti i giorni si batte per salvare uomini, donne e bambini nel Mediterraneo lancia un urgente appello all’UE e ai suoi Stati membri per:
• agire e fermare il blocco illegittimo delle navi del soccorso civile in Italia.
• rilasciare immediatamente tutte le navi SAR e annullar le multe previste dalla legge
• revocare la legge italiana che limita le attività di ricerca e soccorso delle ONG nel Mediterraneo centrale

Le morti nel Mediterraneo sono frutto della nostra indifferenza e di politiche che tutti i giorni scegliamo di appoggiare.

Leggi QUI il comunicato completo. 

 

Foto in copertina di Ole Bertelsen da Pixabay