L’Olanda sospende le riammissioni di richiedenti asilo in Italia

Il Segretario di Stato per la Giustizia e la Sicurezza Olandese ha sospeso le riammissioni in Italia di richiedenti asilo ai sensi del Regolamento Dublino. La motivazione di questa decisione risiede nel fatto che le autorità italiane non sono considerate in grado di fornire accoglienza a causa della mancanza di strutture. “Senza accoglienza – si legge nella dichiarazione ufficiale – c’è il rischio concreto che i bisogni primari, come alloggio, cibo e acqua corrente, non siano soddisfatti, il che costituisce una violazione dei diritti umani”.  L’Olanda esaminerà quindi ora le domande di asilo per le quali, ai sensi del Regolamento Dublino, sarebbe stata responsabile l’Italia.

La Divisione di diritto amministrativo del Consiglio di Stato ha emesso questa sentenza il 26 aprile scorso con due decisioni relative ai casi di due richiedenti asilo per le cui domande sarebbe stata responsabile l’Italia in base al Regolamento Dublino.

Il trasferimento di richiedenti asilo da uno Stato membro Ue allo Stato membro in cui sono entrati per la prima volta nell’Unione come disposto dal Regolamento Dublino, è reso possibile dal principio di fiducia reciproca tra Stati membri: gli Stati membri dell’Unione europea possono presumere, in base a tale principio, che la situazione in un altro Stato membro non violi i diritti umani come definiti nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Ciononostante, potrebbero esserci motivi per non trasferire i richiedenti asilo in un altro Stato membro dell’UE se la situazione non soddisfa i requisiti della CEDU e della Carta dell’UE.

La Divisione di diritto amministrativo ha stabilito che questo è il caso dell’Italia. Dal dicembre 2022, le autorità italiane hanno indicato in diverse occasioni che il trasferimento dei richiedenti asilo ai sensi del Regolamento di Dublino dovrebbe essere temporaneamente sospeso a causa della mancanza di strutture di accoglienza in Italia. Non è ancora chiaro quando questi problemi saranno risolti e i trasferimenti verso l’Italia potranno essere ripresi. La Divisione di diritto amministrativo ha concluso che ai richiedenti asilo rimpatriati in Italia ai sensi del Regolamento di Dublino non viene offerta accoglienza dalle autorità italiane. Ciò pone i richiedenti asilo in una situazione in cui le loro esigenze di base, come riparo, cibo e acqua corrente, non sono soddisfatte. Ciò implica che il Segretario di Stato non può fare affidamento sul principio della fiducia reciproca nei confronti dell’Italia. Pertanto, non è più possibile per i Paesi Bassi consegnare i richiedenti asilo all’Italia. Il Segretario di Stato deve ora esaminare le domande dei due richiedenti asilo.

È una decisione che rispecchia lo stato critico del sistema di accoglienza italiano che regolarmente si trova ad affrontare situazioni di “emergenza” senza predisporre un’organizzazione efficace per la gestione dei flussi migratori. Un sistema che registra una strutturale carenza di posti e che determina violazioni dei diritti dei richiedenti asilo spesso costretti a mesi di attesa prima di poter entrare in accoglienza.