Avevano il diritto di essere accolti – le riflessioni dall’evento “Fratelli Tutti”

Mentre si fanno sempre più inquietanti le informazioni che trapelano sull’assenza di soccorsi, elemento che sembra aver contribuito all’enorme tragedia del naufragio di Crotone, particolarmente significative sono le parole del Cardinale Matteo Maria Zuppi intervenuto all’evento Fratelli Tutti organizzato ieri dal Consiglio Italiano per i Rifugiati presso l’Auditorium Santa Chiara a Roma.

Quelli che sono affogati avevano diritto, diritto ad essere accolti, scappavano da una guerra, la maggior parte di loro erano afghani. Bisogna cercare di fare in modo che i rifugiati siano trattati come tali, hanno il diritto di essere esaminati. Se neghiamo questo diritto, tradiamo tutta la consapevolezza che proveniva dalla Seconda guerra mondiale”.

Al centro una riflessione sulle responsabilità che portano alle tragedie che continuano a consumarsi, sempre più drammatiche, davanti alle nostre coste. Dall’indifferenza, alla miopia e alla mancanza di governo.

La sfida epocale delle migrazioni deve partire innanzitutto da “un cambiamento del linguaggio” come ben ci ricorda il giornalista Antonio Padellaro. La comunicazione è un elemento fondamentale per ribaltare la prospettiva e cambiare la narrazione e percezione falsata e distorta che si ha delle migrazioni. Ma anche di assunzione di responsabilità, senza cercare un altro a cui intestare colpe e azioni da fare “Non dobbiamo chiederci dove era l’Europa, ma dove era la nave dei soccorsi della Guardia Costiera quella notte” conclude Padellaro.

Le migrazioni sono un fenomeno strutturale della nostra società, pertanto è quanto mai necessario superare la visione emergenziale e partire da un “governo delle migrazioni”, ribadisce il Presidente Zaccaria.

Il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, nel corso dell’evento sottolinea che l’errore e la più grande responsabilità dell’Europa in questi anni sia stata quella di attuare una politica di chiusura ed è quella di aver fatto passare l’idea che “meno siamo e meglio stiamo, di chiuderci nel nostro mondo recintandolo. La pretesa dell’autosufficienza non è la salvezza ma la morte”. A questo si è anche collegato il professore di demografia Massimo Livi Bacci, che ricorda come, in realtà, abbiamo anche bisogno dei migranti, dal momento che è in atto “un rinnovo sociale attraverso le migrazioni”.

La giornalista Micaela Palmieri, intervistando gli ospiti, ha anche sottolineato quello che negli ultimi giorni stanno continuando ad affermare le autorità sulle partenze attraverso rotte altamente mortali. Perché i rifugiati scelgono comunque di partire, mettendo le proprie vite e quelle dei propri figli a rischio? “Chi parte ha il fuoco dietro e si butta nell’unico spazio davanti”, risponde il Cardinale Zuppi, che conclude l’evento lanciando un interrogatorio-provocazione – un invito ad una riflessione profonda – riprendendo le parole di Papa Francesco: “abbiamo fatto tutto il possibile per la pace?”.