La tragedia umanitaria sulla Rotta Balcanica. Necessario intervenire subito con un’evacuazione

In Europa si sta consumando una tragedia. Migliaia di richiedenti asilo e rifugiati stanno cercando la salvezza in Europa attraverso la Rotta Balcanica – dalla Bosnia alla Croazia, dalla Slovenia all’Italia – subendo violenze e abusi feroci e già da molto tempo documentati da numerose testimonianze e filmati. Con l’arrivo dell’inverno la situazione è diventata drammatica, queste persone sono state abbandonate al gelo, in campi di fortuna, senza alcun tipo di assistenza umanitaria. Dopo l’incendio che ha distrutto il campo profughi di Lipa, fuori dalla città di Bihac, in Bosnia-Erzegovina, almeno 900 persone sono rimaste senza alloggio tra freddo e intemperie.

Insieme a tante altre organizzazioni, attivisti, intellettuali, europarlamentari e parlamentari raccolti nel Gruppo Grei250, abbiamo lanciato un appello al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri perché diano subito una risposta fattiva alla drammatica situazione che centinaia di richiedenti asilo e rifugiati stanno vivendo nei paesi della Rotta Balcanica.

Questa mattina l’Unione europea ha finalmente fatto sentire la sua voce definendo le condizioni di vita dei migranti in Bosnia inaccettabili e ha stanziato 3,5 milioni di euro di fondi per aiutare i rifugiati e i migranti vulnerabili che devono affrontare un disastro umanitario in Bosnia, che si aggiungono ai 4,5 milioni di euro stanziati da Bruxelles ad aprile 2020. Crediamo che questo non sia abbastanza, pensiamo sia necessario da subito evacuare le persone da territori che non riescono a garantire nell’immediatezza nè l’accoglienza nè la protezione necessarie.

Di seguito il testo dell’appello tradotto in italiano indirizzato alle istituzioni europee e agli Stati membri:

La crisi dei rifugiati in Bosnia e in Croazia – L’Unione europea deve agire immediatamente

Decine di organizzazioni della società civile in Italia, con il supporto di diversi parlamentari ed europarlamentari ritengono non ci sia più tempo per limitarsi a protestare contro le condizioni inumane e i trattamenti degradanti nei confronti dei richiedenti asilo in Bosnia e in Croazia, situazione aggravata a seguito dell’incendio del campo di Lipa, vicino Bihac, il 24 dicembre scorso. A questo punto, è necessaria un’azione immediata al fine di salvare centinaia di vite di richiedenti asilo bloccati in Bosnia Herzegovina e per garantire loro protezione.

Alla luce della situazione attuale in Bosnia e in Croazia caratterizzata da una comprovata ostilità e violenza, da conflitti politici interni, dalla chiusura dei confini e dai respingimenti verso i paesi limitrofi, l’unica soluzione percorribile è l’immediata evacuazione umanitaria verso paesi dell’Unione europea secondo un piano che la Commissione europea dovrà elaborare e implementare.

È importante ricordare che molti richiedenti asilo che rischiano di perdere la vita per il freddo e la fame sono stati illegalmente respinti da Italia e dell’Austria in Slovenia e dalla Slovenia alla Croazia e dalla Croazia in Bosnia e in Serbia. C’è una precisa responsabilità legale e politica dell’Unione europea e di una serie di Stati membri per aver creato tale emergenza.

Chiediamo al Parlamento europeo di promuovere l’evacuazione umanitaria e di insistere sull’assoluta proibizione, ai sensi della normativa europea, delle deportazioni a catena e dei respingimenti illegali di richiedenti asilo.

Chiediamo al Consiglio di adottare senza indugi la Decisione di ricollocare i richiedenti asilo.

Chiediamo alla Commissione europea di presentare un piano di evacuazione umanitaria.

Chiediamo ai governi degli Stati membri di dichiarare la loro volontà a prendere parte a tali azioni e di indicare la quota di rifugiati che sono disposti ad accogliere.

In inglese:

Refugee crisis in Bosnia and Croatia – The EU must act immediately

Dozens of civil society organizations in Italy, with the support of a number of national and EP parliamentarians retain that there is no time any more for  simply protesting against the inhuman conditions und ill-treatments of asylum seekers in Bosnia and Croatia, aggravated after the burning of the Lipa camp close to Bihac on 24 December. At this point, immediate action is required to save the lives of hundreds of asylum seekers stuck in Bosnia-Herzegovina and guarantee their protection.

In light of the prevailing situation in Bosnia-Herzegovina and Croatia characterized by open hostility and violence, internal political conflicts, closure of borders, refoulement to the neighbouring countries, the only viable solution is the immediate humanitarian evacuation by air to a number of EU countries, according to a plan to be prepared and implemented by the European Commission.

It is to recall, that many of the asylum seekers facing now the risk of death from cold and hunger have been illegally pushed back from Italy and Austria to Slovenia, from Slovenia to Croatia, from Croatia to Bosnia and Serbia. There is a precise legal and political responsibility of the EU and a number of its member States for having created the present emergency.

We call on the European Parliament to promote the humanitarian evacuation and to insist on the absolute prohibition, under EU law, of chain deportations and the push-back of asylum seekers.

We call on the Council to adopt without delay a Decision on the relocation of the asylum seekers.

We call on the European Commission to present a plan for their humanitarian evacuation.

We call on the Governments of member States to declare their willingness to participate in the action and to indicate the number of refugees to be received.