Circolare del Ministero dell’Interno: uscita dai centri di accoglienza

È stata pubblicata una Circolare del Ministero dell’Interno che, dando seguito al Decreto-legge n. 83 del 30 luglio 2020, prevede l’uscita dai centri di accoglienza di primo livello e dai SIPROIMI per quanti non hanno più i requisiti. Viene meno quindi la proroga garantita dalla dichiarazione dello stato di emergenza per l’epidemia COVID 19.

Gli ospiti verranno dimessi previa effettuazione di tampone e dopo aver espletato, se necessario, la quarantena.

Rimane ferma la possibilità che gli Enti locali titolari di progetti SIPROIMI possano utilizzare, per i soggetti vulnerabili, le strutture disponibili, d’intesa con la Prefettura e previa autorizzazione, senza però oneri aggiuntivi a carico del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.

Queste misure ci preoccupano molto: in un momento in cui i contagi sono molto rilevanti mettere per strada centinaia di persone potrebbe causare un ulteriore fattore di rischio. Per i rifugiati ma anche per le comunità che li ospitano.

Dobbiamo anche sottolineare che molti percorsi di integrazione delle persone in accoglienza sono stati interrotti a causa delle conseguenze economiche della pandemia.  L’integrazione è un processo lungo e complesso, che non si basa solo sulle risorse personali, ma che obbligatoriamente si struttura sulle opportunità che la società mette a disposizione. E temiamo molto che i titolari di protezione che verranno dimessi in un contesto così difficile, possano essere condannati a condizioni di grave marginalità sociale.

Ci preoccupa molto, inoltre, la condizione di quanti da mesi nonostante ne abbiano diritto non riescono ad entrare nel sistema SIPROIMI.  Questa continua ad essere una priorità a cui deve essere data una risposta in tempi brevi.

Siamo consapevoli delle difficoltà che tale sfida sta ponendo a tutti noi e ad un sistema d’accoglienza fortemente stressato dalla pandemia. Ma, ancor più in questo momento, pensiamo sia essenziale censire tutti i posti disponibili nel sistema SIPROIMI e cercare di ampliarlo per dare risposte a tutti coloro che hanno diritto all’accoglienza o che sono oggi accolti.

Il COVID sta colpendo duramente tutti. Non possiamo lasciare indietro nessuno.

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