“Mentre rubavo la vita” un concerto di raccolta fondi organizzato dal CIR a Taormina – 10 agosto 2019

Taormina Arte e Consiglio Italiano per i Rifugiati

Presentano

Alda Merini in concerto

Monica Guerritore e Giovanni Nuti cantano Alda Merini

…MENTRE RUBAVO LA VITA!

CON CARMEN CONSOLI

 

Un omaggio alla grande poetessa che ha posto gli ultimi al centro della sua poesia 

Taormina, 10 agosto 2019 ore 21.30

Un concerto-evento a fini benefici 

per la protezione  dei rifugiati vulnerabili che si trovano in Libia

 

……… Così, figli miei,

una volta vi hanno buttato nell’acqua

e voi vi siete aggrappati al mio guscio

e io vi ho portati in salvo

perché questa testuggine marina

è la terra

che vi salva

dalla morte dell’acqua.

 

La poesia e la musica promuovono i valori della solidarietà, dell’accoglienza e della convivenza pacifica per dare sostegno e protezione ai rifugiati che si trovano in Libia, anche nei Centri di detenzione: con questo spirito il CIR ha scelto di dedicare ad Alda Merini questo grande concerto in programma a Taormina il prossimo 10 agosto, organizzato per raccogliere fondi da destinare al Programma Guardiamo Oltre le Frontiere.

Da sempre sensibile alle cause umanitarie e impegnata a combattere le ingiustizie, testimonial e madrina di tante campagne e iniziative di beneficenza, Monica Guerritore, con Giovanni Nuti, sarà la protagonista di una serata imperdibile che farà della solidarietà la propria bandiera. Un concerto esclusivo in cui i due artisti cantano, accompagnati da una band di quattro elementi, gli appassionati, dolorosi e ironici versi della grande Poetessa. “Nessuna donna resta indifferente davanti alla forza, all’energia libera, vitale, colorata, sensuale di Alda Merini – dice Guerritore –. La musica di Nuti rende travolgenti i suoi testi. Io stessa ne rimango stupita. Al pubblico piacerà enormemente: ballerà, riderà e piangerà insieme a noi!”.

La serata si svolgerà sospesa tra cielo e mare, nella bellezza senza tempo del Teatro Antico, una bellissima “terrazza” proiettata sul quel Mar Mediterraneo nel quale troppe persone in fuga continuano a perdere la vita cercando migliori condizioni di vita. Il concerto vuole infatti accendere i riflettori su uno dei temi più attuali e tragici degli ultimi tempi.

Obiettivo principale del Programma Guardiamo oltre le frontiere è sostenere l’azione del CIR volta a migliorare il livello di protezione di migranti, rifugiati e sfollati interni in Libia. Vogliamo fornire assistenza umanitaria e promuovere la ricerca di soluzioni durature per coloro che si trovano sul territorio e all’interno dei centri di detenzione, cercando allo stesso tempo di rispondere ai bisogni delle comunità di accoglienza favorendo la coesione sociale. Vogliamo garantire i bisogni primari di migranti, rifugiati e sfollati, con particolare attenzione alle categorie maggiormente vulnerabili, attraverso misure di assistenza emergenziali e attività di supporto individuali. Vogliamo costruire possibili alternative per i migranti e i rifugiati in Libia: canali umanitari e ritorno volontario assistito.

Il CIR, come ha dichiarato il suo presidente Roberto Zaccaria, “vuole fornire con questo programma non solo assistenza alle persone più deboli che vivono in Libia, ma soprattutto protezione ai rifugiati che si trovano nel paese, anche all’interno dei centri di detenzione, affinché sia garantita la tutela dei diritti umani e affinché i soggetti più vulnerabili siano identificati, portati all’esterno e avviati ai corridoi umanitari verso l’Europa”.

Attualmente in Libia si valuta ci siano oltre 1miliore di persone bisognose di assistenza umanitaria e protezione, non solo migranti e rifugiati, che vivono in condizioni di estrema marginalità sociale, senza accesso a cure e servizi essenziali, quali medicine, cibo, acqua potabile e alloggi dignitosi. I rifugiati registrati dall’Alto Commissariato dell’Onu in Libia sono oltre 55.000: persone provenienti da paesi in guerra o caratterizzati da una sistematica violazione dei diritti umani quali Siria, Iraq, Palestina, Eritrea, Etiopia, Somalia e Sudan. La condizione all’interno dei centri di detenzione per migranti è particolarmente drammatica e suscita sempre maggiori preoccupazioni da parte di osservatori internazionali ed enti di tutela.

Troppi i rifugiati e i migranti che perdono la vita nella drammatica traversata di un Mediterraneo sempre più vuoto e sordo a ogni richiesta di aiuto.

Obiettivo della serata sarà attraverso il linguaggio universale della musica e la popolarità di una delle artiste più amate in Italia provare a risvegliare e sensibilizzare di fronte a una questione di civiltà che ci riguarda tutti, sfruttando le potenzialità di un programma che, dal 2018 al 2020, si propone di rispondere concretamente e con tempestività ai bisogni primari di persone in grave emergenza. Con questo concerto il CIR aspira ad assistere 400 rifugiati.

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