CIR: approvazione c.d. Decreto sicurezza un grave passo indietro per il diritto d’asilo

Comunicato stampa

CIR: approvazione c.d. Decreto sicurezza un grave passo indietro per il diritto d’asilo

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati – CIR è profondamente preoccupato per la conversione in legge del Decreto immigrazione e sicurezza, una normativa che, da una parte, comprimerà i diritti dei richiedenti asilo e rifugiati e dall’altra, andrà a compromettere fortemente il sistema di accoglienza e integrazione in questi anni faticosamente costruito.

“Sembra che non integrare e marginalizzare quanti arrivano nel nostro Paese sia diventato un valore. Siamo inoltre allarmati dalla lesione dei diritti dei rifugiati: rendere incerto il diritto costituzionale alla protezione è davvero molto grave” dichiara Mario Morcone, direttore del CIR.

Il provvedimento contiene misure lesive del diritto d’asilo limitando le possibilità di protezione per coloro che fuggono da guerre e persecuzioni. Introduce, tra le altre, il trattenimento per i richiedenti asilo fino a 210 giorni solo per identificarne l’identità. I richiedenti asilo e rifugiati sono persone che non hanno commesso alcun reato; una loro criminalizzazione è contraria alle norme internazionali. La Convenzione di Ginevra prevede esplicitamente che gli Stati non possano adottare sanzioni penali contro i rifugiati solamente per il loro ingresso o soggiorno irregolare. 

La legge introduce inoltre la procedura accelerata in frontiera e nuove ipotesi per qualificare la domanda d’asilo come manifestamente infondata (una domanda che viene rigettata non dando diritto ad alcuna forma di protezione salvo che ricorrano le – scarse ipotesi – di rilascio di quella speciale). Anche il principio della cosiddetta “alternativa di fuga interna” lascia profondamente sconcertati inserendo uno spazio di forte discrezionalità nell’esame delle singole domande.

Il Ministero Affari Esteri, di concerto con i Ministeri dell’Interno e della Giustizia, redigerà un elenco di Paesi di origine sicuri attenuando così la valutazione e le ragioni delle singole domande di protezione per realizzare categorie di richiedenti a cui sarà negata ogni garanzia.

“Molte di queste norme crediamo non siano compatibili con i diritti garantiti dalla nostra Costituzione; verranno impugnate in via legale aumentando in modo molto significativo i contenziosi e determinando ulteriori incertezze nella vita di tanti migranti e richiedenti asilo che avevano costruito un percorso di impegno e di rispetto delle nostre regole, partecipando positivamente alla vita della collettività” conclude Morcone.

Per un’analisi completa del c.d. Decreto sicurezza clicca qui.

Per ulteriori informazioni

Valeria Carlini
Ufficio stampa CIR
06 69 200 114
www.cir-onlus.org