Giornata internazionale delle donne – Radio 3 Mondo: il CIR sul metodo counselling per le donne rifugiate vittime di violenza di genere

Roma, 8 marzo 2018 – In occasione della giornata internazionale delle donne, Daniela Di Rado, responsabile del progetto europeo Co-creating a Counselling Method for refugee women Gender-Based Violence victims, ha spiegato ai microfoni di Radio3 Mondo l’importanza di un metodo di ascolto e orientamento per le donne richiedenti e titolari di protezione internazionale che sono state vittime di persecuzioni e violenze di genere.

Il progetto vuole fornire un orientamento alle donne richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale che hanno subito violenza di genere non solo nel paese di origine ma anche nei paesi di transito e di accoglienza. Il CIR, in partnership con SOLWODI in Germania (capofila), G.I.R.A.F.F.A. onlus in Italia, il Consiglio Greco per i Rifugiati, il Consiglio Cipriota per i Rifugiati, Suomen Setlementtiliitto in Finlandia, Jesuit Refugee Services in Croazia, implementa le attività di progetto in Italia. Una parte relativa all’analisi dei documenti è svolta dal Network Europeo delle donne migranti (ENOMW) in Belgio.

L’Italia – racconta Daniela Di Rado – accoglie tantissime donne che hanno sofferto violenza di genere in Libia, ad esempio, e vi sono casi di violenza perpetrata nel Paese di accoglienza. La violenza di genere è una violazione gravissima dei diritti umani fondamentali che colpisce in particolar modo le donne proprio per il tipo di violenza: parliamo di stupro, matrimonio forzato, mutilazione dei genitali, delitti d’onore e violenza domestica. Questo progetto si propone di fornire un orientamento qualificato e multidisciplinare da un punto di vista sia legale, sociale, psicologico e medico alle donne rifugiate che hanno subito questo tipo di violenza e persecuzioni.”

Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di due manuali frutto anche dell’insieme delle competenze specifiche della partnership sul tema, alcune associazioni si occupano prevalentemente di tratta, tema cruciale e molto delicato. La vera novità è nella raccolta minuziosa di quello che emerge dai bisogni delle donne che vengono orientate, dal loro punto di vista ma anche di quello dell’operatore. Spesso infatti si possono incontrare una serie di difficoltà nel fornire questo orientamento considerando che i servizi possono non essere adeguati, a volte sono inesistenti, e non sempre è possibile rispondere in modo tempestivo a tutti i bisogni che emergono.

Importante – sottolinea Daniela Di Rado – è poter applicare un metodo efficace per fornire un counselling appropriato, dedicato, specifico e qualificato. Il fatto di poterlo fare in partnership con enti che hanno un’esperienza sul tema è un valore aggiunto fondamentale.”

Il progetto si propone anche delle sessioni di formazioni per gli operatori, delle raccomandazioni per chi è coinvolto a vario titolo nel supporto alle donne rifugiate. L’iniziativa si rivolge anche alle violenze che possono essere subite nel paese di accoglienza, tra cui la violenza domestica, e in questo contesto è fondamentale il ruolo degli operatori nell’informare le donne sui diritti e le norme a loro tutela.

Per ascoltare l’intervista integrale, clicca qui.

 

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