La risoluzione del Parlamento europeo sui salvataggi in mare

La scorsa settimana il Parlamento Europeo ha approvato un’importante risoluzione (non legislativa) che chiede di rafforzare le operazione di ricerca e soccorso nei Mari europei.

La risoluzione prende le mosse dall’assenza – dalla fine dell’operazione Mare Nostrum – di una risposta coordinata, proattiva e adeguata alle esigenze di sicurezza di quanti attraversano il mare cercando protezione in Europa.  E ricorda le vittime di una delle più gravi tragedie del Mediterraneo, quella del 14 giugno 2023, quando più di 600 uomini, donne e bambini sono scomparsi nel Mar Ionio al largo delle coste di Pylos. Persone a cui gli Stati UE, informati della loro presenza, non sono stati capaci di fornire assistenza, garantendo la sicurezza della loro navigazione.

La risoluzione – muovendo dai principi del diritto internazionale del mare e da quelli dell’Unione – invita gli Stati membri e Frontex a rafforzare le operazioni SAR “proattive” fornendo navi, attrezzature e personale, sufficienti e dedicati, alle operazioni di ricerca e soccorso lungo le rotte in cui possono contribuire efficacemente a salvare vite umane. Iniziative e operazioni che la Commissione deve sostenere politicamente e finanziariamente.  

Il Parlamento invita, inoltre, gli Stati membri a sfruttare appieno nelle operazioni SAR le navi delle ONG e condanna duramente la loro criminalizzazione.

Il Parlamento chiede “l’istituzione di una missione globale SAR dell’UE la cui attuazione sia affidata alle autorità competenti degli Stati membri e a Frontex”.

Infine, la risoluzione invita la Commissione a condividere informazioni e dati completi sul livello di sostegno offerto con finanziamenti dell’UE e degli Stati membri alle guardie di frontiera e costiere di Paesi terzi, compresi la Libia, la Turchia, l’Egitto, la Tunisia e il Marocco.  E chiede alla Commissione e agli Stati membri di valutare le accuse di gravi violazioni dei diritti fondamentali da parte della guardia costiera libica, ponendo fine alla cooperazione nel caso di gravi violazioni dei diritti fondamentali subite dalle persone intercettate in mare.

Una risoluzione importante, che disegna la strada che dovrebbe essere seguita dalle istituzioni comunitarie e dagli stati membri per rispondere in maniera seria e adeguata al dramma che si consuma quotidianamente nei nostri mari. Uscendo dall’indifferenza e ignavia in cui da anni le nostre politiche migratorie, e le nostre coscienze, sono precipitate.

QUI il testo completo della risoluzione.

 

Foto di Leonardo da Pixabay