Comunicato stampa evento finale della “La bellezza dell’integrazione”, Lecce, museo “S. Castromediano”, 26 maggio, h.9:30

15 giovani titolari di protezione internazionale residenti a Lecce – usciti o in procinto di uscire dal circuito dell’accoglienza – sono stati i protagonisti di un progetto nazionale di formazione e rafforzamento di competenze in ambio culturale, grazie al progetto “La bellezza dell’integrazione”, promosso dal Consiglio italiano dei Rifugiati e realizzato – per la parte leccese – dal Teatro Pubblico Pugliese, su finanziamento del Fondo FAMI del Ministero dell’Interno. Il progetto a livello nazionale ha coinvolto 106 rifugiati a Roma, Milano, Lecce e Catania, sviluppando attività d’integrazione socio-culturale rivolte a giovani, bambine e bambini , famiglie.

Già negli anni precedenti il Museo “S. Castromediano” era stato in prima linea nella ideazione e conduzione di progetti di intercultura, si pensi a Musei Accoglienti, con il quale si realizzarono attività di dialogo inclusivo sulla contemporaneità attraverso graphic narrative, digital storytelling e narrazioni plurime; “La bellezza dell’integrazione” è stata la logica evoluzione, nel momento in cui ha proposto ai giovani migranti momenti di incontro, fruizione e comprensione degli spazi culturali pubblici, ma anche invito a non riporre nell’album dei ricordi la memoria della provenienza e della cultura di tale provenienza, recuperando la forza e la dignità di narrare non solo i “Musei degli altri”, ma anche i “Musei di se stessi”.

Il progetto ha preso avvio in piena pandemia con un percorso di affiancamento lavorativo in cui i ragazzi e le ragazze sono stati guidati dallo  scultore Nicola Genco nella realizzazione della installazione Promenade / Exodus. Installazioni di ceramica bianca rappresentanti la nuova umanità – realizzate grazie alla collaborazione degli allievi del Corso –  vennero posizionate in ordine sparso nei dintorni del Museo, in particolare nel percorso che lo congiunge al Convitto Palmieri, contesto a forte presenza multietnica, a sostegno dello sforzo di superare le diversità e oltrepassare i muri.

In seguito, ai giovani sono state dedicate 120 ore di formazione sui temi della museologia e della mediazione interculturale, completate da un percorso di affiancamento lavorativo di 80 ore realizzato all’interno del Museo “S. Castromediano” dove i ragazzi e le ragazze hanno preso parte all’organizzazione delle mostre, eventi e attività che hanno contraddistinto la vita del museo.

Questo percorso integrato ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati, sperimentare nuove opportunità di inserimento lavorativo per i titolari di protezione e, allo stesso tempo, rafforzare gli strumenti per il dialogo, la identità e le memorie di tutti noi “cittadini del mondo”. Questi risultati saranno socializzati nel corso di un evento conclusivo che si terrà al Museo “S. Castromediano” giovedi’ 26 maggio dalle 9,30.

Oltre agli organizzatori e conduttori del progetto, saranno presenti i giovani-allievi, ma l’accesso sarà libero perché la socializzazione e diffusione di quanto realizzato raggiunga altri operatori e associazioni, ai quali saranno  inoltre presentate anche altre esperienze pilota che in Puglia vanno nella stessa direzione del dialogo fra culture, identità e memorie.

In questa occasione verranno anche siglati i protocolli d’intesa tra il Consiglio Italiano per i Rifugiati e il Polo Biblio-Museale di Lecce, il Distretto Produttivo “Puglia Creativa” e Confartigianato Imprese Lecce, finalizzati a mettere a sistema le attività sperimentate nel progetto, ampliando le opportunità lavorative in ambito culturale per i titolari di protezione internazionale e la possibilità di fruire del patrimonio culturale italiano.

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