Misure urgenti per la crisi in Ucraina proposte dal Consiglio straordinario GAI

Una serie di importanti proposte a livello europeo sono state avanzate ieri nel corso della riunione straordinaria del Consiglio Giustizia e Affari Interni per dare una risposta rapida e urgente alle drammatiche conseguenze della guerra in Ucraina.

Al fine di monitorare la situazione, coordinare le misure di solidarietà e coinvolgere tutti gli attori interessati, la Presidenza ha deciso di attivare pienamente i Dispositivi Integrati dell’UE per la risposta politica alle crisi (EU Integrated Political Crisis Response – IPCR), meccanismi di risposta a situazioni di grave crisi volti a favorire un processo decisionale rapido e coordinato a livello politico dell’Unione. Una prima riunione tecnica sarà convocata già oggi.

Uno degli aspetti più rilevanti emersi riguarda l’accoglienza e la protezione di migliaia di ucraini in fuga: la proposta da parte della Commissione Europea di attivare la protezione temporanea. Tale misura, mai attivata prima, deve essere adottata dal Consiglio dell’Unione europea a maggioranza qualificata e permetterebbe di dare una risposta immediata, coordinata e solidale ai bisogni delle centinaia di migliaia di profughi ucraini che stanno già raggiungendo i paesi europei. Il prossimo Consiglio GAI è in programma per il 3 e 4 marzo.

I ministri dell’Interno europei si sono concentrati su cinque aspetti:

  1. Sostegno umanitario

Ad un primo supporto fornito all’Ucraina nell’ambito del meccanismo di protezione civile dell’UE e che riguarda principalmente l’assistenza sanitaria, le forniture mediche e le strutture di accoglienza, ieri i ministri hanno dichiarato di impegnarsi per fornire ulteriore assistenza e sostegno logistico per la distribuzione. I ministri hanno anche concordato sulla necessità di fornire tutta l’assistenza necessaria alla Moldavia.

  1. Accoglienza dei rifugiati

Come previsto, la guerra in Ucraina ha portato ad un afflusso di persone che cercano rifugio nell’Unione europea. In particolare, si stanno mobilitando per l’accoglienza i Paesi limitrofi dove sono maggiormente concentrati i flussi. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) sono 500 mila gli ucraini fuggiti, diretti per lo più in Polonia, Ungheria, Moldavia, , Slovacchia e Romania. A tal proposito, i ministri hanno deciso di fornire sostegno ai Paesi membri che lo richiederanno nell’ambito dell’IPCR.

È stata inoltre discussa la possibilità di istituire un adeguato meccanismo di protezione temporanea per l’accoglienza dei cittadini ucraini. La Commissione ha proposto di attivare il meccanismo previsto dalla direttiva 55 del 2001 sulla protezione temporanea, finora mai applicato, che prevede, in casi in cui si verifichino afflussi massicci nell’Ue di cittadini stranieri che non possono rientrare nei loro Paesi a causa di guerre e violazioni dei diritti umani, una protezione immediata e temporanea della durata di un anno che può essere estesa fino ad un massimo di due. I ministri hanno espresso un ampio sostegno a questa misura, che sarà presentata senza indugio al prossimo Consiglio GAI in programma per il 3 e 4 marzo.

  1. Gestione delle frontiere esterne

La decisione di attivare l’ICPR costituirà una piattaforma di solidarietà per la gestione delle frontiere esterne, mobilitando tutti gli strumenti e i mezzi disponibili a beneficio degli Stati membri in prima linea.

Se l’afflusso di persone dovesse aumentare ulteriormente, i Paesi limitrofi potrebbero essere aiutati a svolgere i loro compiti di controllo di sicurezza e di registrazione alle frontiere tramite il sostegno di Frontex ed Europol.

  1. Misure sui visti

Il 25 febbraio il Consiglio ha adottato una decisione sulla sospensione parziale dell’accordo di facilitazione del rilascio dei visti con la Russia. Diplomatici, altri funzionari e uomini d’affari russi non potranno più beneficiare delle disposizioni di facilitazione del visto, che consentono un accesso privilegiato all’UE.

Inoltre, la Presidenza francese di turno al Consiglio ha chiesto agli Stati membri di non riconoscere i passaporti rilasciati dalle autorità russe nei territori occupati in Ucraina. Ha anche proposto un approccio coordinato per porre fine alla pratica dei “passaporti d’oro”, che alcuni dirigenti russi possono ottenere.

  1. Anticipazione delle minacce ibride

I ministri hanno infine concordato sulla necessità di intensificare lo scambio di informazioni e il coordinamento per rispondere rapidamente ed efficacemente a qualsiasi tentativo di destabilizzazione, in particolare rispetto al ricorso di nuovi mezzi di pressione, le cd. minacce ibride da parte di attori ostili.

A fronte di una situazione particolarmente drammatica e complessa alle porte dell’Unione, non possiamo che accogliere con favore le misure proposte in questo consiglio straordinario e auspichiamo una loro rapida adozione e implementazione. In un’ottica di collaborazione e solidarietà nuova e inedita per l’Unione in tema di migrazioni.