Appello di un gruppo di ONG europee per la ricollocazione di rifugiati in UE

Consiglio europeo del 24-25 giugno: appello per la costituzione di una coalizione di Stati membri Ue disponibili alla ricollocazione di rifugiati 

Abbiamo pubblicato oggi su Avvenire l’appello che il CIR ha lanciato, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato insieme a numerose organizzazioni europee, ad Antonio Costa, Primo Ministro portoghese e Presidente del Consiglio dell’Ue, a Janez Jansa, suo prossimo successore e Primo Ministro della Slovenia, e alla commissaria Ylva Johansson.

In vista del Consiglio europeo del 24-25 giugno chiediamo che al centro del dibattito UE si ponga il tema della solidarietà e dei ricollocamenti. Chiediamo che venga attivato un meccanismo di redistribuzione dei richiedenti asilo e rifugiati partendo da quanti si trovano bloccati nel campo di Moria, nell’isola greca di Lesbo.

Dopo il drammatico incendio dello scorso settembre la Commissaria Johansson aveva dichiarato che non ci sarebbe mai più stata una Moria. Purtroppo molti rifugiati e richiedenti asilo dopo l’incendio sono stati trasferiti in un campo presto ribattezzato Moria 2.0, dove le condizioni di vita dei profughi continuano ad essere spaventose.

Ai confini europei i diritti umani continuano a essere violati e le vite lasciate in sospeso. Continuano a ripetersi situazioni drammatiche, come quelle che i rifugiati vivono sulle isole greche, le violenze che affrontano sulla Rotta Balcanica e i naufragi nel Mediterraneo. Allo stesso tempo ci sono troppi Stati membri che fanno finta di non vedere cosa sta succedendo, minando la costruzione di una politica comune in materia di asilo e migrazione che sia umana e solidale.

Tra i continui negoziati e i disaccordi sulle proposte contenute nel Nuovo Patto, gli Stati membri devono e possono avviare un’azione concreta per le migliaia di rifugiati e migranti bloccati nei paesi in prima linea e mostrare come si realizza una politica europea in materia di asilo e migrazione efficace e basata sulla solidarietà.

Chiediamo di rilanciare l’impegno europeo, in cui un sistema di redistribuzione fondato su solidarietà e condivisione delle responsabilità sia uno dei pilastri. 

Chiediamo che una coalizione di Stati membri volenterosi si impegni alla ricollocazione di 5.000 richiedenti asilo e rifugiati da Moria verso soluzioni sicure in Europa e da lì apra la strada verso un meccanismo di ricollocazione permanente e prevedibile.

Inoltre, chiediamo di sostenere l’istituzione di una figura di coordinatore permanente in tema di ricollocazione in seno alla Commissione Europea, con il compito di rendere la ricollocazione una priorità nella politica dell’UE in materia di asilo e migrazione. Tale coordinatore – e il suo staff – potrebbero fungere da punto di contatto per iniziative di ricollocazione già in corso intraprese da Stati membri volenterosi e garantire che tali iniziative siano amplificate, potrebbe coordinare richieste di ricollocazione provenienti da Stati membri in prima linea che necessitano di solidarietà e potrebbero impegnarsi con (nuovi) Stati membri sugli sforzi di ricollocazione.

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Foto in copertina: The Left