Decreti sicurezza: subito le modifiche. Un video racconta com’è cambiata l’accoglienza in Italia

In questi giorni il Governo sta lavorando ad una modifica dei cd. Decreti Sicurezza. Decreti che hanno segnato una grave restrizione nel campo dei diritti per le persone migranti e per i richiedenti asilo e rifugiati nel nostro Paese. L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha portato alla luce in maniera ancor più urgente le forti disfunzioni causate da tali norme. In particolare, lo smantellamento del sistema di accoglienza diffusa e l’abolizione della protezione umanitaria hanno prodotto un contesto iniquo e per molti versi insicuro. Generando il contrario di quello che il loro stesso nome proponeva.

Per il Consiglio Italiano per i Rifugiati è fondamentale che si intervenga con delle modifiche ai testi dei decreti che portino ad un ripristino del livello dei diritti cosi come stabilito dagli obblighi costituzionali e internazionali. Il CIR considera prioritario che si intervenga in particolare sul salvataggio di vite umane in mare rimuovendo le gravi limitazioni introdotte dal Decreto Sicurezza bis, sull’ampliamento delle categorie di protezione cosi come previsto dalla nostra Costituzione, sul ripristino di garanzie procedurali per i richiedenti protezione e sull’accesso e i servizi garantiti dal sistema di accoglienza, svilito dal primo Decreto Sicurezza.

Questo è il tema al centro del video Il Taglio, il secondo della serie girata dal video-maker Paolo Martino per il CIR in collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e che racconta le drammatiche conseguenze che il primo Decreto Sicurezza ha avuto sull’accoglienza in Italia.

Il passaggio da SPRAR a SIPROMI con l’esclusione dei richiedenti asilo dal sistema di accoglienza diffusa e il taglio ai servizi presenti nei grandi centri di accoglienza, a cui invece sono stati destinati, ha svilito e de-costruito il sistema di accoglienza. Laboratori, corsi di lingua, supporto psicologico, sono solo alcuni dei servizi ridotti all’osso.

Nel CAS di Gorizia, dove il video è stato girato, questo assottigliamento delle possibilità di integrazione a cui le persone accolte possono aspirare è particolarmente evidente nello smantellamento di un laboratorio sartoriale di successo che dava ai richiedenti asilo presenti nel centro una speranza per un percorso di vita migliore.

Siamo convinti che si debba procedere al più presto ad un radicale cambiamento di quanto è stato fatto nei mesi passati ridando corpo, equità e diritti al nostro sistema di asilo.

 

 

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