Perché è necessario cambiare il Regolamento Dublino

Roma, 16 luglio 2019 – Come recentemente sottolineato anche dal neo eletto Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in occasione del suo primo discorso, è necessario rivedere gli accordi di Dublino sui flussi migratori. 

Il principio generale alla base del Regolamento Dublino III è che la competenza per l’esame di una domanda di protezione internazionale ricade sullo stato Membro che ha concesso l’ingresso (legale o illegale) sul territorio dell’Unione. Questo principio può essere derogato solo nel caso in cui siano applicabili criteri gerarchicamente prevalenti, del tutto residuali a causa della rigidità e ristrettezza con cui sono stati stabiliti: il ricongiungimento familiare (possibile però solo per persone sposate e con figli minorenni – solo se non sposati – o con genitori non autonomi); il criterio dell’ingresso regolare (se un Paese ha rilasciato un visto o ha concesso un ingresso legale).

Questo sistema ha infatti dimostrato la sua totale incapacità di fornire risposte adeguate rispetto:

1. alle esigenze dei rifugiati che hanno vissuto situazioni drammatiche ai confini e dentro l’Europa. Famiglie divise e richiedenti asilo in eterno movimento alla ricerca del diritto di protezione e accoglienza;

2. alle esigenze degli Stati frontalieri che in alcuni momenti storici si sono trovati ad affrontare afflussi massivi via mare (come quelli che hanno investito nel 2015/2016 l’Italia e la Grecia);

3. alle esigenze dell’Unione Europea che ha visto mettere in discussione uno dei suoi principali Acquis, ovvero lo spazio comune Schengen con una temporanea e progressiva chiusura delle frontiere interne.

Il Regolamento e la sua applicazione, a volte miope, impattano tragicamente sul benessere dei richiedenti perché non sono sufficientemente valorizzati i legami familiari (concetto di famiglia troppo restrittivo, le prove dei legami familiari sono molto onerose), né le vulnerabilità e le condizioni di salute.

Nel 2017 a fronte di 712.235 domande d’asilo presentate a livello comunitario, soltanto 21.509 persone sono state effettivamente trasferite per effetto del Regolamento Dublino III. Un dato che rappresenta circa il 13% del totale delle procedure di trasferimento avviate, che nel 2017 sono state più di 150 mila. (Dati Eurostat).

In sostanza, il sistema disegnato dal Regolamento Dublino, che rischia di far saltare le frontiere interne dell’Unione, che ha ridisegnato gli scenari politici dei Paesi europei degli ultimi anni e per la cui applicazione viene impiegata una enorme quantità di risorse, interessa effettivamente solamente il 3% dei richiedenti asilo che arrivano in Unione Europea.

Approfondimento

 

Infografiche

Procedura Dublino: come funziona?

 

Criteri per la determinazione dello stato competente per l’esame di una domanda di protezione internazionale

 

Trasferimenti