Le regole che governano il comportamento della Sea Watch

Abbiamo rivolto a Paolo Benvenuti, Professore di Diritto internazionale, nell’Università di Roma Tre, membro del Consiglio scientifico del CIR alcune domande.

CIR. Come mai le autorità italiane hanno consentito l’ingresso in rada della Sea Watch?

Benvenuti. Trovandosi in una situazione di conclamato stato di necessità in ragione delle condizione meteorologichealtamente proibitive, le autorità italiane hanno dovuto permettere l’ingresso della Sea Watch nelle acque interne (che tecnicamente equivalgono a territorio dello Stato italiano), così che al momento essa è ancorata nelle acque di rada fuori del porto di Siracusa.

CIR. Professore fino a quando la SeaWatch potrà restare fuori dal porto di Siracusa?  

Benvenuti. Qui ancorata, la nave Sea Watch ha titolo restare e a procedere a porre in essere tutte quelle operazioni necessarie alla ricostituzione di una situazione di sicurezza di navigazione che le permetterà di levare di nuovo le ancore e muoversi in sicurezza quando verrà il momento. Si tratta dunque di procedere a rifornimento di carburante, acquisizioni dei beni necessari (vitto, vestiario, materiale sanitario, ecc.) che siano necessari per una dignitosa vita a bordo. Si tratta altresì di invitare a bordo personale medico/sanitario per fare valutare lo stato di salute che possa apparire precario per alcune delle persone che si trovano a bordo.

CIR. Dalla posizione in cui si trova la Sea Watchpuò chiedere di sbarcare qualcuno e nel caso quali persone?

Benvenuti. Il fatto che la Sea Watch si trovi in acque interne (in porto o in rada come nel caso di specie) non dà titolo al comandante della nave di sbarcare le persone che si trovano a bordo, se non con il consenso dell’autorità marittima territoriale, tranne una eccezione che è quella che una persona a bordo si trovi in condizioni sanitarie critiche che richiedano il suo trasferimento a terra ed eventualmente anche il suo ricovero sanitario. Mi domando quindi se situazioni di questo ultimo tipo non esistano per qualcuna della persone che si trovano a bordo della nave dopo giorni e giorni di permanenza all’addiaccio e in balia delle onde. Non sarebbe male che una verifica sotto l’aspetto sanitario delle persone a bordo non sia opportuna e che l’autorità portuale proceda, come deve, permettere lo sbarco delle persone che si trovino in situazione sanitaria critica. Occorre ben notare come siffatto sbarco di persone in situazione sanitaria criticasi è realizzato di routine in situazione analoghe a quella che qui si presenta avendo riguardo al caso Sea Watch.